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Lezione del dott. Patrick Dunlop, professore di psicologia all'università della Western Australia
Quanto importante è
l’abilità cognitiva nel mondo del lavoro ?
Risulta che è molto importante. Nel 1998, Frank Schmidt e John
Hunter sintetizzarono in 85 anni di ricerca che guardava al rapporto tra i vari
provvedimenti di differenza individuale
che sono spesso usati dalle organizzazioni per prendere decisioni di
selezione e la performance al lavoro.
Scoprirono che l’abilità cognitiva è il singolo predittore
di performance più forte per una vasta gamma di lavoro.
Per prima cosa c’è il mito della capacità cognitiva come
unico metodo per i lavori complessi. In altre parole, potrebbero esserci là
fuori altri lavori che sono così facili, da non fare nessuna differenza per la
capacità cognitiva. Questo risulta non essere così.
John Hunter vide come
i test dell’abilità cognitiva predicessero bene la performance di oltre 500
diversi ruoli organizzativi.
Hunter scoprì che nei lavori complessi, la gente più
brillante tendeva a svolgerli meglio.
Ma osservò anche una relazione abbastanza intensa tra il
lavoro dalla complessità moderata. Questo valeva persino per i lavori molto
semplici, come si può vedere dalla linea blu. La relazione è più debole ma non lo
è dappertutto. Perciò persino nei lavori relativamente semplici conta la
capacità cognitiva.
Il secondo mito che vedremo è che c’è una specie di magica
quantità di capacità cognitiva. Averne in più, non aiuterà effettivamente a
svolgere meglio il lavoro. Ma questo sembra essere pure sbagliato. Uno studio
condotto sul personale militare suggerì che se mai, accelera la performance
mentre la capacità cognitiva si avvicina ad alti livelli.
Mentre la capacità cognitiva mostra una relazione
impressionantemente forte con la performance lavorativa, è importante rendersi
conto che è solo una parte di un puzzle molto complesso. Sapere che una persona
è molto intelligente non ci dice nulla riguardo a quanto amichevole è o a
quanto è predisposta a lavorare in una squadra, a quanto organizzata è o a
quanto socialmente coinvolgente o diligente è come lavoratore.
Per imparare queste cose, dobbiamo volgere l’attenzione alla
personalità umana.
Come per l’abilità cognitiva, gli psicologi sono stati
affascinati a lungo dalla personalità umana
e sono stati presi da questioni su come misurarla e che implicazioni ha sul posto di lavoro. A prima
vista, la personalità umana è molto complessa. Può variare in così tanti modi.
Così, una delle prime sfide che gli psicologi dovettero affrontare fu quella di
trovare un modo di definire la struttura della personalità umana. Un metodo
molto diffuso a cui giunsero fu quello di usare questo concetto di ‘tipi di
personalità’. Potresti esserti imbattuto in qualche tipo di personalità.
L’idea di base di questo sistema è che tutti i membri di un
tipo di personalità sono simili l’un l’altro. Ma sono diversi dai membri di
altri tipi di personalità. Anche se è bello pensare che tutti noi rientriamo in
tipi diversi, la realtà è che la gente è di gran lunga diversa da quel
tipo.
Oggigiorno molti psicologi preferiscono usare quello che noi
definiamo ‘approcci basati su tratti’ per definire la personalità.
L’idea di base che sta dietro a tale approccio è che esiste
una serie di ‘set’ che si possono definire 'tratti di personalità'.
Molta gente ha sentito parlare probabilmente del tratto
‘estroversione’. Le persone che sono molto alte nel tratto dell’estroversione
tendono a essere socievoli ed estroverse. L’introversione è l’opposto
dell’estroversione. Significa silenzio e riservatezza.
Ora, la curva mostra come possiamo variare lungo quel
tratto.
Osserviamo questo modello a forma di campana su quasi ogni
tratto che abbiamo misurato in psicologia.
Puoi vedere dalla forma della curva che molti di noi stanno
nel mezzo. Più ci allontaniamo dal mezzo più quel livello di tratto di personalità risulta essere estremo
e raro. Questa slide mostra come possiamo variare sul tratto dell’estroversione
, ma ce ne sono molti più , in effetti,
là fuori.
Quanti ? Cioè, quanti tratti abbiamo bisogno di considerare
se veramente vogliamo capire la personalità umana ?
Beh, la risposta a questa domanda dipende da quanto in
profondità vuoi andare. Forse ci sono parecchie centinaia di tratti di
personalità meschine che potremmo cercare di misurare.
Ma le ricerche hanno mostrato che la personalità umana può
essere sintetizzata molto bene da cinque o forse sei tratti più ampi di
personalità.
Il modello dei cinque tratti dominanti è conosciuto
attualmente come il ‘Big Five’. E suggerisce che la personalità della gente può
essere nettamente sintetizzata da cinque dimensioni indipendenti. Esse sono :
·
apertura all’esperienza
·
coscienziosità
·
estroversione
·
piacevolezza
·
stabilità umana
Il modello dei sei tratti,
chiamato anche HEXACO, include una dimensione in più, chiamata ‘onestà-umiltà’.
Come procediamo a misurare la
personalità ?
Negli anni gli psicologi sono stati
alle prese con questo bel problema. Alcune tecniche più vecchie hanno coinvolto
caratteristiche di personalità deducibili dalle risposte della gente ad immagini come l’inchiostro
di Rorschach o dalla scrittura a mano.
Ma risulta che questi metodi non
siano assolutamente validi.
Oggigiorno gli psicologi tendono a
far affidamento ai questionari. Essi richiedono di solito di domandare ai
partecipanti di rispondere a dichiarazioni auto-descrittive.
L’idea di fondo è che ciascuna di
queste dichiarazioni ci dia un pezzetto di informazione riguardo la personalità
dell’individuo preso in esame. Ma assieme, esse si combinano per darci la loro
collocazione sui tratti più ampi di personalità.
Diamo un’occhiata alla personalità
sul posto di lavoro.
Mentre l’abilità cognitiva ci parla
molto di ciò che una persona può fare, la personalità ci dice di ciò che una
persona è portata a fare e come potrebbe farla.
Possiamo usare i tratti di
personalità per avere in anticipo risultati rilevanti per il mondo del lavoro.
Per esempio, è stato dimostrato che
la coscienziosità predice la performance in molti tipi di lavoro e
l’estroversione predice la performance in lavori quali vendite o ruoli
manageriali.
La personalità può essere usata
anche per pre-dire risultati negativi di lavoro.
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