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Video-intervista a Francesco Cangiano della UWA Business School sulla relazione tra competenza e benessere al lavoro

www.traduzionimedicinaesicurezzasulavoro.com

Video-intervista a Francesco Cangiano della UWA Business School sulla relazione tra competenza e benessere al lavoro 
 https://www.coursera.org/learn/work-psychology/lecture/Xxfwl/bonus-video-meet-the-researcher


Francesco Cangiano
from UWA business school

 Francesco we know that there are three types of motivations we need to feel at work in order to feel satisfied. We need to feel autonomous, competent and feel related to others. And I know you've been doing research in this area, looking at how these types of feelings can affect people's psychological well-being. Can you tell us a bit more about your project? 





 That's really useful to know. So what do you plan to do next in your research?

 Yes, we are currently conducting a follow-up study, looking at more objective indicators of well being and stress. 

TRADUZIONE

Intervista a Francesco Cangiano della UWA Business School


INTERVISTATORE: Francesco, sappiamo che ci sono tre tipi di motivazioni di cui abbiamo bisogno al lavoro per sentirsi soddisfatti. Abbiamo bisogno di sentirci autonomi, competenti e in relazione con i colleghi.
So che stai facendo delle ricerche sull’argomento, osservando come questi tre tipi di sentimenti possono influenzare il benessere psicologico della gente. Puoi dirci qualcosa in più sul tuo progetto ?

INTERVISTATO (Francesco Cangiano) : Eravamo interessati ad indagare come i sentimenti quali la competenza e l’autonomia riferiti al lavoro influenzavano il nostro benessere. In modo più specifico, volevamo guardare le fluttuazioni degli individui nel tempo. Per fare questo, abbiamo condotto questa ricerca servendoci di studenti della MBA che stavano lavorando a tempo pieno e abbiamo chiesto loro di completare tre brevi sondaggi quotidiani.

Uno prima di andare al lavoro, uno quando erano al lavoro e uno finale alla sera, prima di andare a letto. Abbiamo chiesto loro di completare questi brevi sondaggi sui loro smartphone per la durata della settimana lavorativa.

Volevamo capire se le nostre esperienze quotidiane di lavoro ci fanno ritornare il giorno seguente stanchi e sfiniti. Abbiamo scoperto che il bisogno di competenza sembra essere particolarmente importante per il nostro benessere. Nei giorni in cui i lavoratori riferivano di sentirsi più competenti, erano anche meno stanchi e avevano più energia alla sera, in contrapposizione ai giorni in cui non si sentivano competenti.

E quello che persino risulta ancora più interessante è che lavorare per più ore non risultava necessariamente più affaticante per loro. Finchè si sentivano competenti nello svolgere il proprio lavoro. E scommetto che il succo del discorso è che dovremo sforzarci a impegnarci in attività che ci fanno sentire competenti a livello quotidiano. Sentirsi incompetenti al lavoro può portare ad un aumento dell’affaticamento e dallo sfinimento e dal punto di vista manageriale penso che i manager dovrebbero tentare  di dare ai loro dipendenti una maggior autonomia e permettere loro di impegnarsi in attività che li aiutino ad utilizzare le loro qualità ed abilità. E, sebbene queste attività possano essere un po’ impegnative, sappiamo che hanno un effetto di aiuto sul nostro benessere e possono aiutarci a ricaricare le nostre batterie ed a gestire un lavoro esigente.

INTERVISTATORE : E’ molto utile a sapersi ! Cosa pensi di fare prossimamente per quanto riguarda le tue ricerche ?


INTERVISTATO : Attualmente stiamo facendo uno studio di follow-up, guardiamo a indicatori più oggettivi di benessere e di stress. Per esempio, stiamo usando dei monitor che indicano la variabilità del battito cardiaco per indagare gli effetti psicologici delle nostre esperienze lavorative di ogni giorno. Come puoi già sapere, la stragrande maggioranza delle ricerche nella medicina del lavoro si basa su indicatori di benessere soggettivi, su valutazioni soggettive di benessere. E’ come chiedere alla gente come si sente, ma non sappiamo veramente la risposta psicologica. E scommetto che è esattamente dove vogliamo muoverci, verso le prove .

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