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MACRON-MERKEL : FUTURO DELL' ASSE PARIGI-BERLINO IN EUROPA


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Articolo tradotto dal  ' The Economist' della settimana dal 13 al 19 maggio 2017

Dal The Economist : MACRON-MERKEL : FUTURO DELL' ASSE  PARIGI-BERLINO IN EUROPA

Come tutti i migliori clichè, il concetto che l’Unione Europea è guidata da una ‘locomotiva’ franco-tedesca si basa sulla verità. Dalla scoperta del Carbone europeo  e della Comunità dell’acciaio alla creazione dell’euro, quasi tutte le firme dei progetti dell’Europa post-bellica  sono uscite da Parigi e Berlino. I  compromessi trovati fra i due Paesi, una volta nemici, con visioni politiche ed economiche in competizione, hanno dimostrato di avere abbastanza potere da trascinarsi dietro il resto del Continente. Ma ultimamente la parte francese del motore è a corto di vapore e il treno dell’Europa è al minimo della velocità. Emmanuel Macron, il più giovane riformatore che ha vinto la presidenza francese aggrappato alla bandiera dell’EU, riuscirà a riportare indietro il treno sui vecchi binari ?

La più grande delle molteplici idee di Macron implica una fissazione di ciò che egli chiama una ‘gravidanza a metà’ della singola moneta europea. Vuole trasferimenti ed investimenti all’interno dell’eurozona, finanziati da un budget comune ed amministrato da istituzioni fresche come un ministro delle finanze ed un parlamento. Ma la Germania ha  guardato a lungo con odio a questo tipo di ‘ gouvernement èconomique’. Poichè le performance dei due Paesi hanno preso strade diverse, è diventato sempre più difficile trovare ascolto a Berlino alle idee francesi. Nel 2012 il predecessore di Macron da poco eletto, Francois Hollande, portò il suo impegno di campagna elettorale anti-austerity ad Angela Merkel e ritornò a Parigi con una pulce all’orecchio. Subito dopo stava eseguendo un’infinita inversione a U. Ha lasciato il suo incarico il 14 maggio con livelli di approvazione storicamente bassi, un esempio di cosa non fare.

Macron può aspettarsi un ascolto migliore a Berlino. Durante i suoi due viaggi in Germania all’inizio dell’anno per ammorbidire il terreno, ha promesso di affrontare i problemi a casa prima di fare richieste al vicinato. ‘Prometto di riportare la credibilità della Francia agli occhi dei tedeschi.’, ha detto a marzo. ‘Ne abbiamo bisogno perché è in gioco il futuro dell’Europa’. Le sue priorità con le lamentele risapute  dei tedeschi : rinvigorire il conservativo mercato del lavoro della Francia ( la disoccupazione è al 10%, ben più di due volte delle stime della Germania) e ridurne lo stato di gonfiore.

La campagna di Macron che promette solennemente di scuotere le parti più inerti dell’economia francese gli ha assicurato un mandato di riforma. Ma i Tedeschi hanno visto andare-e-venire
 innumerevoli piani francesi così.
Per tutto il fascino fresco che può avere Macron, egli farà togliere lavoro ad un paese che è sicuramente di cattivo umore. Il Parlamento che nascerà dopo le elezioni legislative del mese prossimo può darsi che non sia così entusiasta di aiutare il nuovo presidente ad imporre il suo volere sulla Francia. E’ bene che Macron affronti le distrazioni in casa, visto che la Germania sta ingranando con le sue elezioni di settembre, e gli eventi della Francia hanno iniziato a colorare la campagna. Figure anziane nel CDU della Merkel hanno già bocciato le proposte di Macron per l’Eurozona. Ma ai loro compagni  della coalizione social-democratica (SPD) sostenuta da parte della stampa, piace l’idea di Macron di potenziare il doloroso tasso si investimento della Francia (e della Germania). Un forte SPD che si sta già mostrando per settembre potrebbe significare orecchi amichevoli a Berlino per Macron.

Ma la montatura che circonda la campagna straordinaria di Macron ha sparso troppo facilmente un gran parlare di re-invenzione dell’Europa. Dappertutto in Europa c’è poco appetito di cambiamenti sugli accordi che richiedono un rinnovamento maggiore della moneta. A Berlino non sono solo le future elezioni politiche a frenare le mani dei politici. Molti tedeschi pensano che il loro contributo di salvataggio economico all’Eurozona negli anni passati abbia già domistrato grande solidarietà. Il ministro della finanza di Schaeble resiste con amarezza a tutto ciò che sa di ‘unione di trasferimento’ o mutualizzazione del debito pubblico. Sarà abbastanza dura per la Francia ottenere il supporto della Germania su questioni più piccole, come il completamento dell’unione delle banche dell’EU. ‘Sono scettico riguardo a queste proposte istituzionali’, ha detto Norbert Roettgen , un vecchio MP per il CDU. ‘Mi concentrerei su passi pratici che portino a risultati’.

Voci simili emergono vicino a Macron. ‘ La nostra prima priorità è di essere pragmatici’, dice Sylvie Goulard, una MEP francese segnalata per un impiego quando il nuovo presidente deciderà i nomi del suo governo. ‘Si può veramente spiegare ad un lavoratore disoccupato che è ora di cambiare la struttura dell’Eurozona ?’.

Sia Roettgen che Goulard parlano di una profonda cooperazione in fatto di sicurezza; alcuni funzionari tedeschi riconoscono che ampliare  il dialogo alla  difesa potrebbe essere l’unico modo che hanno per mandare avanti l’economia, alla fine. Ci si aspetta anche proposte per avanzare l’dea del singolo mercato digitale dell’Eu, una delle dichiarate priorità di Macron per l’Europa.

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