PORTALE-BLOG MEDICINA DEL LAVORO ITALIA-GERMANIA : ECCO COSA PROPONE LA GERMANIA SULLE SOSTANZE CANCEROGENE (II PARTE )
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ECCO COSA PROPONE LA GERMANIA SU :
Le sostanze che portano al cancro sul posto di lavoro - documentare, archiviare e consegnare correttamente
Come fare una directory di esposizione
(II PARTE)
Non vi è pertanto alcun obbligo di notifica, ma i datori di
lavoro, oltre alle misure preventive, sono legalmente obbligati a tenere una
directory personale attuale - una cosiddetta directory di esposizione. Quando si
tratta di sostanze cancerogene pericolose si applica sempre il principio: ' La sostituzione precede la documentazione'. Una sostanza pericolosa deve essere
sostituita, se possibile, con una sostanza meno pericolosa. Se non è possibile eseguire la sostituzione, il potenziale di minimizzazione viene ridotto mediante misure di
protezione tecniche (esaurimento, procedure a basse emissioni, ventilazione
...), organizzative (riduzione del tempo di esposizione e frequenza di attività
...) e, ultimo ma non meno importante, personali (indumenti protettivi,
maschere, guanti ...).
Tutte le misure devono corrispondere al progresso
tecnico, nonché alle conoscenze scientifiche, mediche e igieniche. Tuttavia, in
primo luogo, il datore di lavoro deve sempre effettuare una valutazione dei
rischi in base all'Ordinanza delle sostanze pericolose (GefStoffV) per
determinare in che misura le sostanze KMR vengono trattate o dove vengono
rilasciate. Queste sostanze devono essere notificate nell'attuale elenco delle sostanze
pericolose.
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TESTO ORIGINALE :
Eine Meldepflicht gibt es also nicht, aber Arbeitgeber sind,
natürlich
zusätzlich zu präventiven Maßnahmen, rechtlich
dazu verpflichtet, ein aktuelles
personenbezogenes
Verzeichnis – ein sogenanntes Expositionsverzeichnis –
zu führen.
Beim
Umgang mit krebserzeugenden Gefahrstoffen gilt
immer: Substitution
geht vor Dokumentation! Ein
gefährlicher Stoff muss, wenn es
möglich ist, gegen einen
weniger gefährlichen ausgetauscht werden. Ist keine
Substitution möglich, gilt das Minimierungsgebot durch
technische (Absaugung, emissionsarme Verfahren, Lüftung
…), organisatorische
(Expositionszeit und Häufigkeit der
Tätigkeit reduzieren …) und als letztes
Mittel persönliche
Schutzmaßnahmen (Schutzanzüge, Masken, Handschuhe
…). Alle
Maßnahmen müssen dem Stand der Technik sowie
arbeitswissenschaftlichen,
-medizinischen und -hygienischen
Erkenntnissen entsprechen.
Dem voraus geht aber: Der Arbeitgeber
muss
selbstverständlich immer eine Gefährdungsbeurteilung
nach Gefahrstoffverordnung
(GefStoffV) erstellen
(lassen), um überhaupt festzustellen, in welchen Bereichen
in welchem Ausmaß
mit KMR-Stoffen umgegangen wird
oder wo diese freigesetzt werden. Diese Stoffe
sind in dem
betriebseigenen aktuellen Gefahrstoffverzeichnis
aufzuführen.
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